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Quadro economico di Bernalda e dell'area Metapontina

Bernalda

Quadro socio-economico del comune di Bernalda e dell’area Metapontina
a cura della Dott.ssa Adriana Chiara Avallone

L’economia di Bernalda, identica per storia e realtà a quella degli altri comuni della fascia metapontina, ha avuto, negli ultimi venti anni, uno sviluppo ciclico legato alla accessibilità delle comunicazioni e alla conseguente apertura con i mercati nazionali ed internazionali.
L’economia del paese e della area in cui è collocato derivano essenzialmente dalla ricchezza del territorio. Un territorio sul quale, anche se in modo disaggregato, si sono impostati processi di sviluppo legati essenzialmente all’agroalimentare. Le zone pianeggianti del metapontino, con una superficie coltivabile di circa il 10% del totale regionale, contribuiscono alla formazione del prodotto interno lordo regionale con quote pari al 25% del totale, facendo registrare una produttività per ettaro che è pari al 283% della media regionale.
Le produzioni che sono praticate sul territorio bernaldese sono quelle tipiche del comprensorio del metapontino: ortaggi, agrumi, uva da tavola e da vino nonchè olive di qualità specialmente nella zona alta di Bernalda, zona in cui il terreno è di carattere pietroso e di medio impasto.
Dal punto di vista socio-economico, l’agricoltura estensiva, prima basata esclusivamente sulla coltivazione di cereali, ha creato in passato un ceto medio-alto derivante dal possesso di grandi estensioni terriere, mentre l’agricoltura intensiva, tipica degli ultimi venti anni, ha permesso di redistribuire i redditi ad una più vasta platea di piccoli agricoltori.
La zona del metapontino è catalogabile come area intensiva e dinamica nel senso che ad una situazione strutturale e produttiva consolidata si sovrappone una notevole dinamicità imprenditoriale.
L’attenzione a leggere ed intuire i fenomeni di trasformazione originati dalla rivoluzione tecnologica in atto, imperniata sull’uso dell’informatizzazione e delle biotecnologie ha segnato il passaggio dall’azienda agricola come sistema chiuso autoriproducentesi ad azienda a valenza interattiva e policentrica, capace di creare interrelazioni tra il sistema delle imprese, il sistema scientifico e tecnologico ed il sistema socio-istituzionale ed ambientale.
Allo stesso tempo, però, sebbene l’agricoltura e la connessa filiera agroalimentare, che si estrinseca in coltivazione-raccolta-trasformazione-commercializzazione, risultino notevolmente avvantaggiate dal legame con la tecnologia, la scarsa diffusione di forme associative necessarie alla creazione di standard qualitativi determina una carente presenza sul territorio di industrie di trasfomazione.
Infatti, la maggior parte delle aziende agricole presenti sul territorio utilizzano come strategia di penetrazione sul mercato solo il canale della distribuzione del prodotto integro.
L’economia di Bernalda e Metaponto, basata non solo sull’agricoltura, ma anche, sullo sviluppo, per quanto contraddittorio, del tessuto artigianale e commerciale ha fatto registrare, negli ultimi anni, una curva dei redditi tra le più alte della provincia.Inserito in un momento storico caratterizzato dall’inversione di tendenza dei mercati, per ciò che concerne le produzioni in serie, l’artigianato bernaldese trova ancora forti motivazioni grazie alla crescente domanda di prodotti pregevoli per unicità e fattura.





L’artigianato praticato oggi nella realtà bernaldese è il riflesso di due tendenze: la prima, di origine antica, è legata alla continuazione dei mestieri di una volta da parte dei maestri di bottega, i quali hanno tramandato le proprie tecniche artistiche a figli e nipoti.......l’altra, invece, deriva da ragioni di opportunità manifestatesi a fronte della perdita di occupazione nel periodo di crisi del bacino industriale dell’Anic, che dava occupazione a buona parte della popolazione locale.
Infatti, molti bernaldesi, che per ragioni di mercato si sono trovati improvvisamente senza una occupazione hanno creduto di ritornare alle attività artigianali, rinnegate in precedenza perchè poco redditizie rispetto alle prospettive di "guadagno fisso".
L’artigianato bernaldese si riscontra in diversi settori......si passa dalle lavorazioni tipicamente maschili del legno, del ferro, dalla terracotta e del carparo.....a quelle più femminili legate al ricamo e alla sartoria.Negli ultimi dieci anni, il ritorno alle vecchie tradizioni artigianali non ha impedito agli artigiani più facoltosi del paese di avviare un processo di trasformazione dell’antica bottega in piccola azienda manifatturiera, in cui estro e creatività si sposano con la tecnologia.   


Anche il commercio è stato la valvola di sfogo di quanti vedevono "l’attività in proprio" come unica alternativa alla disoccupazione. Negli anni ‘80 il comune di Bernalda ha visto nascere una miriade di piccoli commercianti che, grazie all’aumentata propensione alla spesa dei consumatori, ha contribuito a far crescere il reddito locale di percentuali non indifferenti.

Agli inizi degli anni ‘90 il numero dei commercianti con sede fissa più quello degli ambulanti ammontava a 289. Nel corso degli ultimi anni, però, si è assistito ad una significativa inversione di tendenza. La crisi della grande distribuzione, la forte pressione fiscale degli ultimi anni e la popolazione locale pressocchè stazionaria (1987: 12.444 residenti - 1997: 12.297 residenti) hanno soffocato il commercio esistente, lasciando poco spazio a nuove iniziative.
Infatti, dall’analisi del settore commercio degli ultimi dieci anni si evidenzia un trend del tutto negativo (V. grafico 1) che ha avuto riflessi negativi sull’intera economia del paese.Sempre dall’uso del territorio derivano le possibilità di sviluppo offerte dal turismo sulla costa del Metapontino. Metaponto e la sua area partecipano alle sorti del turismo regionale non solo per ragioni di carattere geografico, ma anche artistico-culturale. Noto è infatti l’immenso patrimonio storico dell’area metapontina derivante dalla marcata influenza della Magna Graecia che ha pervaso della sua essenza e della sua civiltà tutta la costa orientale dell’Italia Meridionale, il cui fulcro è Metaponto.


Grafico 1

Nonostante esista la consapevolezza che il settore turistico, basato sulle potenzialità geografico-climatologiche nonchè storico- archeologiche, possa contribuire allo sviluppo dell’intera economia metapontina e quindi bernaldese, ciò che è stato intrapreso negli anni per rinforzare l’offerta turistica è sicuramente ancora inadeguato rispetto alle esigenze di competizione turistica nazionale ed internazionale.
L’indice di ricettività turistica, valutabile in termini di offerta alberghiera, risulta attualmente discutibile sia sul piano qualitativo che quantitativo. Gli esercizi alberghieri dal 1990 ad oggi sono aumentati solo di n. 2 unità, apportando un aumento in termini di posti letto dell’1.3%.
Dal punto di vista strettamente qualitativo la mancanza quasi totale di strutture a quattro e a cinque stelle è testimonianza di un turismo di medio livello. Il confronto domanda e offerta turistica denota un forte disequilibrio dal lato dell’offerta che trova la sua giustificazione nell’esteso fenomeno del pendolarismo estivo. Rispetto alla dotazione di base della disponibilità di posti letto, un discorso del tutto peculiare va fatto sugli esercizi complementari (campeggi, villaggi, alloggi privatti in affitto iscritti al R.E.C.). La disponibilità di posti letto da parte degli esercizi complementari quasi uguale a quella degli esercizi alberghieri sopperisce in un certo senso alla debolezza strutturale del ricettivo alberghiero e contribuisce in misura rilevante alla formazione del totale delle presenze (45.5%).
Questo tipo di impostazione, affermatasi e stabilizzatasi negli anni, ha determinato un turismo di modesta qualità in merito a tipologia di consumo ed entità di spesa. Il modello turistico del metapontino, vincolato dalle problematiche legate alla ricettività, ha determinato altresì uno scarso stimolo alla erogazione dei servizi collaterali determinando condizioni giocoforza non competitive.


Grafico 2

In un contesto di questo tipo, ove domina la figura del pendolare, si è innescato il meccanismo tipico della stagionalità e contestualmente dell’emergenza ambientale, soprattutto nei cosiddetti periodi di punta, con l’accrescimento di costi a fronte di entrate sicuramente modeste.
Passando ad analizzare la variabile occupazione in seno al comparto turistico, si riscontra stagionalmente una bassissima percentuale di addetti (3.7%).
L’inadeguato sviluppo di Metaponto è legato altresì alla prevalenza di un turismo di tipo balneare o di svago più che culturale. Infatti, la carenza di infrastrutture da un lato e la mancanza totale di organizzazione turistica dall’altro hanno reso pressocchè impossibile la diffusione dei "turismi" di tipo archeologico, scolastico, folkloristico, religioso, ecc.
Negli ultimi due anni,, caratterizzati da un forte interesse alle problematiche del turismo, particolare impegno è stato dedicato alla rivalutazione delle aree storico-archeologiche. Infatti, sono stati realizzati diversi interventi sia a livello infrastrutturale che di fruibilità turistica. La concertazione tra Enti, quali: il Comune di Bernalda, la Privincia, la Regione Basilicata, la Sovraintendenza ai Beni Culturali e gli stessi operatori turistici, ha portato alla realizzazione di una serie di opere di riqualificazione e sensibilizzazione del turismo culturale:

- ristrutturazione lungo mare Lido di Metaponto;
- costruzione Polivalente;
- ampliamento Museo;
- ristrutturazione Centro Monumentale di Torre di Mare;
- ideazione di Itinerari storico-culturali della Magna Grecia.

Le opere di conservazione, recupero, valorizzazione e gestione dei beni ambientali, storici, artistici, monumentali ed archeologici, intraprese negli ultimi anni, sono la dimostrazione che, sia a livello di P.A. che di privato, si tende alla creazione di un’immagine competitiva del prodotto turistico sia sui mercati nazionali che esteri.

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