Appendice - D. A. D'Avena: Capo I - Sito ufficiale del Portale Web "Bernalda Net"

Network Bernalda
sito WEB dal 27/05/1997
Vai ai contenuti

Appendice - D. A. D'Avena: Capo I

Bernalda > 500enario fondazione città (1977) > Atti del seminario di studi:


Atti del seminario di studi

Da Camarda a Bernalda:
una memoria accusatoria settecentesca

Appendice
Domenico Antonio D'Avena:
memoria accusatoria
Trascrizione del Prof. Alfonso Falco

CAPO I.



Che la confinazione additata del Real Monistero resticomprovata dall'antiche scritture, e verificata colla pianta e relazione formata dal magn. Tavolario e col possesso.
Stimiamo a proposito riferire lo stato della controversia e gl' antichi stromenti, e scritture, che riguardano la confinazione della difesa dell' Avinella. Possiede il Real Monistero de' PP. Benedettini di Montescaglioso la difesa dell' Avinella, che fu nell'anno 1520. mediante pubblico stromento, passato tra detto Real Monistero, e la Università di Bernalda, confinata da un vallone, e da' termini lapidei. Il vallone di S. Angelo dell' Avena è quello che in detto stromento è chiamato per confine della difesa dell'Avinella: E perche caminandosi nel vallone contro la corrente dell'acque, s'incontra una inforcatura, in cui il vallone forma due braccia, uno a destro, a sinistra l'altro; in questa inforcatura incomincia la contesa: Crede il Real Monistero, che debba caminarsi per lo braccio sinistro del vallone fino al di lui capo nel luogo detto li Tre Titoli, e così caminare avanti nel modo, che meglio a suo tempo si spiegarà, Fol. 162r. sino al termine lapideo sistente nel luogo detto il Fronte della Pietra signato in pianta I. E. : Per lo contrario crede la Università, che giungendosi nell'inforcatura, debba caminarsi per lo braccio destro del vallone al di lui capo signato in pianta litt. L. , ed indi caminare avanti sino al luogo segnato in pianta litt. M. , e poi rivolgendo la linea, proseguirla sino al detto termine segnato litt. E. Abbiamo voluto su del principio sottoporre sotto agli occhi de' Supremi Senatori lo stato della controversia, acciocche le loro savie menti fossero prevenute, che la determinazione di tal cau sa principalmente dipende dal conoscere, qual di queste due braccia sia quel vallone descritto in detto stromento per termine divisorio della difesa dell'Avinella; perche conosciuta questa prima verità, tutta la rimanente linea, additata dal Regal Monistero, e dividente dopo il capo del vallone la sua difesa dal demanio di Bernalda, non potrà cadere affatto in contesa.
La vera linea dividente la difesa dell'Avenella dagli altri territori a questa confinanti fu descritta nell'istromento de' 6. Marzo 1520 . , in cui descrivonsi in primo luogo i generali confini dell' intiero casale dell'Avenella: sussiegue indi la descrizione di porzione di detto territorio dell' Avenella, sopra della quale porzione i Cittadini di quel tempo pretendevano il dritto di pascere: E finalmente colla transazione, nel medesimo stromento celebratasi descrissero i fini, e confini della difesa dell' Avenella, lasciando, oltre di detti confini, una certa porzione, che si convenne, che fosse rimasto per luogo demaniale, e per comune pascolo di amendue le parti. I confini di quella porzione, che rimase per difesa furono questi: Incipiat ipsum territorium pro defensa a vallone Sancti Angeli dell' Avena, qui incipit a flumine Basenti, & venit ad signum lapideum crucesignatum positum in dicto vallone, & a dicto signo ascendit per cursum dícti vallonis ad aliud signum la pideum noviter appositum in capite dicti vallonis versus Boream & a dicto signo ad aliud signum similiter lapideum positum in fronte cujusdam valloncelli, qui descendit juxta carraram della Rena ad vallonem Camardae. , & positum dictum signum in frontespitio olivarum Rever.Archipresbyteri Terrac Bernaldae in territorio dictae Avenellae, de quibus reddit praedicto Monasterio, & a dicto signo vadit ad aliud signum positum, in medio cujusdam carrerae . , & proprie in cruce via,qua itur a Bernaldo, & vadit ad locum vulgo nominatum Vuccoli della lama delle vigne fol. 77., & a t. proc. crim. n. 35 . in appur.
Questo stromento di transazione ebbe la sua esecuzione,ed è stata la norma, in virtù di cui le controversie de' confini insorte nel 1570 . e 1648 . furono decise, e reintegrati li termini mancanti, come apparisce dal decreto del 1570. su della faccia del luogo, in esecuzione di un' antecedente decreto della G. C., proferito Giudice Pitigliano fol. 79. dict. proc. crim. , e dal decreto del 1648. anche nella faccia del luogo, promulgato dall' Uditore Longobardo fol. 81. diet. proc. In questi decreti si dichiarò : Defensam ipsam dell'Avenella consistere intra fines contentos in instrumento transactionis factae intra ipsas partes in anno 1520. Con detti decreti si riposero nel primiero sito alcuni termini, che non eransi ritrovati esistenti, e colle medesime parole furono trascritti a tenore di detto stromento li medesimi confini. Un sol divario fuvvi, che la parola versus Boream in tali decreti di reintegrazioni non vi fu trascritta.
Non può adunque controvertirsi, che la vera regola, con cui conoscer si debbono i confini della difesa dell' Avenella de' Padri Benedettini debba essere il detto stromento dell'anno 1520.In questo non si trattò di semplice assertiva, ma fu un contratto di transazione tra li medesimi litiganti celebrato, e poi eseguito colla giudicatura della Gran Corte della Vicaria, FOL. 162v. del Giudice Pitigliano, e del Regio Uditore Longobardo; ed in fatti a questo medesimo stromento dell'anno 1520. sono ricorsi amendue le parti per additare la confinazione della presente controversia, con essersi presentata di tale stromento, e di detti decreti di reintegrazione la copia così da' RR. PP. fol. 76, & seqq. fol. 79. ad 80., fol. 8 l., ad 82. proc. crim., come dalla Università fol. 45. ad 47. pro. cuIT., con essersi un tal stromento con più istanze sempre dall' una e dall' altra parte canonizato avanti il Magnifico Tavolario, com' egli attesta fol. 69. à t. proc. relat. A questo stromento finalmente per conoscere i veri confini è stato di parere il Magnifico Tavolario, che debba ricorrersi fol.96. proc. relat. In questo stromento adunque oltre del vallone di S. Angelo dell' Avena confine naturale, tra gli altri termini lapidei, quattro se ne additano, che riguardano la presente controversia.
Il primo confine nel segno lapideo sito nel corso del detto vallone di S.Angelo dell'Avena.
Il secondo è il segno lapideo in capo del medesimo vallone.
Il terzo parimente è un segno lapideo sito in fronte cujusdam Valloncelli &. c.
Il quarto è il segno lapideo in medio cujusdam carrerae c. Ora la linea dividente addidata dal Regal Monisterio si verifica da tutti i confini, e termini descritti in d. stromento dell'anno 1520.
Del primo termine descritto in d. istromento colle parole signum lapideum cruce signatum positum in dicto vallone, che fu riposto nell'anno 1648. con queste parole: Signum lapideum crucesignatum, positum in dicto vallone, quod quidem non fuit repertum, sed habita informazione & c. fuit nobis praesentialiter affixum aliud signum lapideum cruce A. signatum, non occorre fame memoria, poichè del medesimo non vi è controversia tra le parti, che sia appunto quello designato nel corso del vallone di S. Angelo dell' Avena, per passi 1 00 distante dalla sponda del fiume B asento, segnato in pianta colla lit. A, siccome si attesta dal Magnifico Tavolario nella sua relazione fol. 47.à t. proc. relat. Soltanto discorreremo dal secondo termine sino al termine quarto, e propriamente dall' inforcatura del vallone, donde comincia e termina la controversia.
La linea additata dal Monistero dal primo al secondo termino è questa. Dal primo termino lapideo signato lit. A. si cammina per lo corso del vallone per passi 430. sin' all' inforcatura signata lit. B., ed indi per lo corso sinistro col tratto d'altri passi 1 1 00. si giunge fin' al termino lapideo, signato in pianta lit. C., sistente nel capo di detto corso verso Borea, luogo chiamato li Tre Titoli, come largamente si descrive dal Tavolario fol. 39. proc. relat. Discorrendosi nel detto stromento della linea dal primo segno lapideo al secondo, si dice così : A d.signo (cioè il primo)ascendit per cursum dicti vallonis ad aliud signum lapideum noviter appositum in capite dicti vallonis versus Boream. Conobbe quì il Magnifico Tavolario, che dall'.istromento a questo secondo termine lapideo si richieggono due circostanze, cioè, che sia sito nel capo del vallone, e che sia verso Borea fol. 100. proc. relat. Conobbe parimente coll' oculare ispezione, che la linea additata dal Monistero và al termine lapideo sito nel capo del vallone verso Borea fol. 99; e pure volle tacere una conseguenza, ch'era troppo chiara, che la linea additata dal Monastero er' appunto quella, che si descrive in detto istromento, scusandosi col dire, che volentieri si può conoscere dall' attuale situazione delineata nella pianta d. fol. 100. Il silenzio del Mag.Tavolario contro il nostro desiderio ci dà il motivo di riflettere nell'istromento il corso del vallone di S. Angelo dell' Avena, il capo del medesimo, la pendenza verso Borea, e' 1 termine lapideo ivi esistente; Fol. 163r. tutte circostanze, che siccome si leggono in detto istromento, così si verificano nella linea additata dal Regal Monistero.
E'da considerarsi, che la linea di confinazione a tenore di detto stromento dee caminare dalla fine sino al capo del vallone di S. Angelo dell' Avena; il d. vallone nello stromento chiamasi tale dal fiume Basento sino al di lui capo, ut fol. 76. proc. crim. Incipiat a Vallone S. Angeli dell' Avena, qui vallonus incipit a flumine Basenti, e conseguendo il detto stromento a descrivere il rimanente della confinazione sino al capo del vallone, si avvale delle parole relative in dicto vallone, & dicti vallonis, le quali dimostrano, che sino al capo chiamasi col nome di vallone di S. Angelo dell' Avena. Ma è da sapersi, che questo vallone dal fiume Basento sino all' inforcatura, e da questa per lo braccio sinistro sino al di lui capo solamente è confinato dalla difesa de' PP. Certosini, chiamata la difesa di S. Angelo dell' Avena fol. 31. proc. relat. Il braccio destro di detto vallone affatto non confina colla difesa di S.Angelo dell' Avena: Adunque quel vallone, che comincia dal fiume Basento, e camina per lo braccio sinistro, è il vero vallone di S. Angelo dell' Avena; Sicche volendo verificare le parole di detto stromento: In dicto vallone, per cursum & in capite dicti vallonis (cioè S. Angeli dell' Avena), per necessità caminar dobbiamo,non già per lo corso destro, ma per lo sinistro sino al di lui capo, che è quello che da principio sino alla fine termina colla difesa di S.Angelo dell' Avena, da cui prende il nome.
Non solamente perche di questo braccio sinistro è propria la denominazione del Vallone di S.Angelo dell'Avena, ma anche perche di questo braccio sinistro si verificano le parole in capite vallonis dee tirarsi la confinazione per lo medesimo corso: Nel detto stromento si dice, che fu situato il termine lapideo in capite vallonis. Il corso sinistro dall' inforcatura è lungo passi 1 1 00. ed il destro appena giunge a passi 295. fol. 36 à t.&40.à. t. proc. relat. A quali di questi due corsi aggiudicaremo il capo? Il decida il Testo nella I. i. §. caput ffde aqua quotidiani & ae stiva: Plane si aqua sudoribus manando in aliquem primum locum effluere, atque ibi apparere incipit, ejus hoc caput dicemus, ubi primum emergit.
Concorre ad identificare il braccio sinistro la parola versus Boream. La pianta e la relazione del Magnifico Tavolario già ocularmente ci assicurano, che dal primo teri-nine al capo del braccio sinistro si camina verso Borea: Adunque a che controvertire, se questo braccio sinistro sia quello additato nel detto stromento ? Abbiamo udito, che il nostro Contradittore ora difende, che non sia necessario andare verso Borea, ricorrendo a' decreti del 1570. e 1648., nelli quali si leggono trascritti i medesimi confini, con tacersi la circostanza versus Boream: Ma quanto viva errato, si dimostra dalla pura lettera di detto stromento di transazione celebrato tra la Università di Bernalda, ed il Regal Monistero. In questo letteralmente si osserva la parola versus Boream, non solamente quando trattasi della confinazione della difesa, giusta la transazione celebrata in detto anno 1520., ma parimente quando nel medesimo si descrivono i generali confini dell' intiero Casale dell' Avenella fol. 76. proc. crim., ivi : Incipiendo a vallone Sancti Angeli dell' Avena, qui vallonus incipit a flumine Basenti, & venit ad locum ubi positus est quidam finis lapideus crucesignatus, & ab ipso signo ascendit versus Boream, & per cursum dicti vallonis usque ad viam publicam: Nulla nuoce, che in detti decreti di reintegrazione dell' anno 1570 e 1648. si fosse tacìuta la circostanza versus Boream: Basterà, che in questi decreti i Giudici si sieno rimessi al detto stromento, con dire: Defensam consistere intra fines contentos instrumento Fol. 163v. transactionis factae inter ipsas partes in anno 1520. fol.79.& 81.proc.crim. Questo discorso relativo opera, che in detti decreti s' intendono repetite tutte le circostanze contenute in detto stromento, Rocc. disp. 131, num. 39, ivi : Censeri debent de verbo ad verbum repetita in praedicto mandato ex natura relationis; quae operatur individuali, propriamque expressionem omnium contentorum in termino relato : e ne' termini individuali della causa presente de' confini riposti, così scrive Manso tom. 8. conl 68 i. num. 20. Dicunt in punto DD., quod declaratio facta ad majorem declarationem conri nium antiquorum vetustate offuscatorum intelligenda venit omnino juxta confines antiquitus existentes. Decian. cone 42. sub num. 8. vers. Nam committitur. Bene Paris. cons. 4. num.9. lib. 4., quem sequitur in proposito Bartazol. cons. 41. num. 33.
Ed è tanto vero, che il capo del vallone, che deve terminare, e confinare la difesa dell' Avenella, debba essere verso Borea, che la Università di Bernalda prima del]' accesso del Tavolario fe da alcuni Agrimensori da lei eletti suoi concittadini formare una pianta estragiudiziale del territorio controvertito, e per provare che il braccio destro fosse il confine, fe con somma ingiuria della verità, e dell' autorità del Supremo Senato, situare il braccio destro del vallone verso Borea fol. 71. proc. summar. inform. lit. I., e dagli Esperti sudetti suoi Concittadini fe riferire, che non solamente il detto braccio destro tirasse verso Borea, ma che quel braccio, che tira verso Borea, dovea essere il confine, ut fol. 72. dict. proc. summar. infor. lit. A., ivi : E perche le scritture chiamano situato il secondo segno del confine della difesa dell' Avinella di S. Angelo di detti PP. di Montescaglioso nel capo di detto vallone di S. Angelo dell' Avena verso Borea, non già verso Ponente, e Maestrale, perciò stimiamo, che la linea di detto conrine deve tirare per il corso di detto Vallone per il sudetto braccio, che tira verso Borea, nel capo del quale sebbene non si riconosca la ritta, forse per il passaggio di tanto tempo abbattuta, nulla di manco secondo la circostanza del luoco chiamato dalle scritture in detto capo segnato in pianta colla detta let. I. doveva essere situata detta ritta dal detto capo di questo braccio di detto vallone verso Borea ... Inoltre nel primo articolo presentato da detta Università espressamente si articolò, che la confinazione tira dal vallone detto di S. Angelo dell' Avena dalla parte del riume Basento, e poi per il corso di detto vallone, per il capo, o sia braccio verso Borea fol. 20. d. proc. summar. inform. Sicchè è fuor di dubbio, che quel corso del vallone, che dal primo termine lapideo tira al capo del medesimo verso Borea, sia quello, che addita la confinazione della difesa dell' Avenella. Se dunqué dal primo termine signato in pianta lit. A., si camina al secondo termine segnato in pianta lit. B. verso Borea, chi potrà negare, che questo braccio sinistro sino al capo del medesimo sia il termine confinante della difesa dell' Avenella ?
Questa è verità troppo manifesta, e si tocca con mani per la esistenza del segno lapideo in detto capo del vallone. Coll' accesso del Magnifico Tavolario si è osservato qui esistente il termine lapideo scolpito colla let. A. verso la difesa dell' Avenella, solito merco del Monistero de' PP. Benedettini fol. 48. proc. rel.,e per maggiormente canonizarne la di lui pubblica fede,è da considerarsi, che in questo luogo v' è l'altro termine lapideo della difesa dell' Avena de' PP. Certosini, fol. 48.à t. proc. relat. Siccome nel primo nostro termine signato in pianta lit. A. fol. 47. proc. relat. si vede accompagnato I' altro de' PP. Certosini, così si vede in questo luogo. Quì le parti non potendo negare il Sole, che veggono, ricorrono a difesa troppo ostinata. Dicono, che quel segno sia apografo: e ne portano la Fol. 164r. ragione, che non sia simile all'altri segni, sistenti nell'altri termini lapidei. Negli altri I' A è crocesignata, ed è di rilievo in mezzo ad un giro parimente di rilievo: All' incontro in questo additato in pianta lit. C. I' A. è senza croce, ed incavata; sicchè conchiudono, che questo termine non additi la confinazione della difesa dell' Avenella.
Perche questo secondo segno lapideo, segnato in pianta lit. C., non è totalmente simile a gli altri, perciò è il vero termine della difesa dell' Avenella. Nell'anno 1520. di nuovo fu riposto solamente questo secondo termine sito in capo del vallone, e tutti gli altri in quel tempo erano esistenti fol. 77. lit. C. proc. crimin. Nella reintecrazione num.3.; tanto più nel caso presente,i n cui si legge incisa I' A., solito merco del nostro Monistero. Fol. 164v. Mascard. loc. cít. num. 9. ivi : Et hoc maxime quando sunt scriptae in lapidibus terminorum, nam cum ita scriptum reperitur, & ita termina tum esse prae sumitur,l. Titio §. pen. ff. de verb. oblig. I. hacscriptura ff. de donat. Nè gioverà alla parte il dire senza provarlo,che '1 segno lapideo nel capo del vallone sia apogrifo, e di soppiatto apposto.Bisogna, che '1 provi diet. I. 11. in fine, & ibi Gloss. verbo probat. ivi : Statur vetustati, nisi contrariumprobetur, ut hic,& Cod.,in I. 2. in authentica de admin.ofriciorum in fin. Cod. de probat.,I. sive possit, & de appellat. I. praecipimus in fine e lo stesso si ripete dalla Gloss. in I. 2. eod. verb. monumenta, ivi : Statur ergo antiquis terminis, nisi novi probentur.
Sinora colle parole dello stromento del 1520. si è dimostrato, che questo braccio sinistro sino al di lui capo sia appunto la linea dividente della difesa dell' Avenella; ma fuor di detto stromento vi è un altro argomento, a cui non si può dar risposta.
Questo capo del vallone incontrastabilmente si chiama il luogo delli Tre Titoli, come si legge dalla relazione de' comuni esperti eletti dal Signor Consigliere Scassa, e dal mandato de non accedendo fatto dal medesimo fol. 137., & 140. proc. summ. inform., dalla relazione stragiudiziale procurata, e presentata dalla Università fol. 73.à t. proc. summar. inform., e siccome si attesta dal Tavolario fol 49. proc. relation. Ed in fatti vi è il titolo di pietra scolpito colla graticola, dinotante il merco del Venerabile Monistero di S. Lorenzo della Padula: Vi è il titolo, di cui abbiamo discorso colla let. A. merco del Monistero de' PP. Benedettini : E sebbene in tempo dell'accesso non si trovò esistente il terzo termine, che da più anni manca fol.48., & à t. pr. relat.; contuttocciò non può controvertirsi, che anni addietro era esistente. Tralasciamo le prove di tutti li nostri testimoni: Si dia udienza ad Erasmo Turitto testimonio prodotto dall'Università fol. 42.à t. pr. summ. inform. ivi : Venni a vedere tre titoli, e domandatolo quali territori dividevano; mi rispose, che dividevano. la difesa dell' Av'enella de' PP. Benedettini, la difesa di S. Angelo dell' Avena de' Certosini & c. Nella relazione estragiudiziale degli esperti Bernaldesi prodotti dalla medesima Università, sottoscritta fin da'29.Marzo 1736. fol. 74. proc. summar. inform. in fin., si confessa esservi, servi, oltre delli due termini, uno colla graticola, I' altro coll' A. esistenti, i segni dell' altro titolo, e non potendosi negare quest' antica esistenza, si soggiunge, che quel titolo coll' A. fosse termine del loro demanio: e che questo titolo mancante fosse stato parimente titolo della difesa de' PP. Certosini : ma in tanto è certo, che in questo capo del vallone vi sono stati tre titoli, i quali hanno dato il nome al luogo detto i Tre Titoli.
Or se questo è il luogo delli Tre Titoli, e se da tutti così vien chiamato per comune tradizione e fama, a cui in materia de' confini debbasi molto differire cap. cum causam de probat. dove Gonzal. num. 7. Fama cum multorum consensum habet, & veluti publicum testimonium auget, & conrirmat rei, de qua quaeritur, fídem, I. 3. §. ejus ff. de testib. cap. praeterea 27. eod. tit.; ne siegue, che debbonsi additare tre,padroni confinanti: Verba (dice Ulpiano nella leg. 5. § docere ff. ne quis eum)cum effectu sunt accipienda, & leg. nomen §. fin. ff. de verb. signilcum concord.
Se quì non fosse il confine della difesa dell' Avenella, due solamente sarebbero I i padroni confinanti, la Università di Bernalda, ed i PP. Certosini; ma dovendo additare tre padroni diversi, per necessità indispensabile debbano in questo capo del corso sinistro, chiamato i Tre Titoli, confinare il Regal Monistero, la Università di Bemalda, ed il Monastero de' PP. Certosini. Anzi dal vedersi, che le parti non hanno contrastato, che questo segno lapideo Fol. 165r. sia termine, sebbene controvertono, di qual territorio sia termine, prendiamo motivo di soggiungere con Mascard. concl. 400 n. 3. Omnino lapidibus credendum sit, licet partes quae litigant, non posuerint, & eos pro terminis non habeant juxta sententiam Cornei consil. 333. num.12. vol. i. per I. in rinalibus. ff. fin. regundorum, quem refert, & sequitur Hieronym. de Monte ubi supra dict. cap. 19. num. I. Ma quanto più nel caso presente, in cui le parti medesime a questo segno lapideo I' han dato nome di termine ?
Possiamo adunque con pace de' Contradittori in questo luogo prender fiato, come In territorio proprio de' nostri Clienti. Quì giunge il corso, e quì è il capo del vallone di S.Angelo dell' Avena. Questo corso appunto cammina verso Borea: e nel di lui capo è il termine lapideo: circostanze notate nel riferito stromento. E quì finalmente è il luogo delli Tre Titoli, per additare la confinazione de' tre Padroni, de' PP. Certosini, de' PP. Cassinensi, e della Università di Bernalda. Ma non solamente ci sarà permesso quì trattenerci, come in territorio proprio, ma anche porre silenzio alla dimostrazione della rimanente nostra linea fino al fronte della pietra, ed al segno lapideo signato in pianta lit.-E., termine incontrovertito, e distante dal d. capo del vallone per passi 255. Laddove il S. C. è persuaso, che in questo capo è il termine della nostra difesa, non potrà in modo alcuno trarsi la linea al luogo signato in pianta lit. M., additato per terzo termine dal Contradittore, perche sarebbe ritornare in dietro; ma per necessità dovrà tirarsi avanti, e proseguirsi una delle due linee additate dal Real Monistero, come si scorge dall' ocular ispezione della pianta; ma per abbondare di nostra giustizia, seguiremo a discorrere di tale linea.
Prima dell'accesso del Magnifico Tavolario la nostra confinazione si pretendeva da questo capo del vallone per retta linea sino al termine nel luogo detto il Fronte della Pietra segnato in pianta lit. E. E questa fu la linea designata avanti gli esperti, che intervennero in tempo dell'accesso del Regio Consigliere Scassa fol. 137. proc. summar. informata siccome attesta il Magnifico Tavolario fol.4.à t. proc. relation.: e di questa linea ne discorreremo quì a poco. Nel tempo poi dell'accesso di detto Magnifico Tavolario Carelli, coll' oculare ispezione essendosi conosciuto, che il sito, in r-ui dovea essere il terzo termine descritto nel detto stromento dell' anno 1520. dovrebbe essere il luogo additato in piantalit. D., fu designata la linea della confinazione da detto capo del vallone sino al luogo parimente detto Fronte della Pietra, segnato in pianta lit. D.
Ora discorrendo di questa linea additata in tempo dell'accesso; a tenore di detto stromento dell'anno 1520., convien tirare la linea ad aliud signum similiter lapideum positum in fronte cujusdam val loncelli, qui descendit juxta Carraram della Rena ad valionem Camardae, & positum dictum signum in frontespitio Olivarum Reverendi Archipresbyteri Terrae Bernaldae in territorio dietae Avenellae, de quibus reddit dicto Monasterio fol. 77. & a t. proc.crim. e nella reintegrazione dell' anno 1570. si legge lo stesso con soggiungersi: Quod signum non fuit aliter repertum, sed habita informazione & c. fuit de ordine supradicti Domini Judicis affixum aliud signum marmoreum, licet non durum cruce, & A. signatum fol. 79. a t. diet. proces. In vista di tale stromento il Magnifico Tavolario fu di sentimento, che il termine dovrebbe esser situato nel fronte di un valloncello, che cala vicino la Carrara della Rena al Vallone di Camarda, nel frontespizio dell' olive dell' Archiprete di Bernalda, site nel territorio della dett' Avenella, redditizio al detto Venerabile Monistero di S.Michele Arcangelo delli suddetti Reverendi Padri Cassinensi fol. 100., & a t. Soggiunge il medesimo Tavolario, che queste circoFol. 165v. stanze, per causa dell'antichità totalmente non eransi verificate. Confessa però esservi il Valloncello notato in pianta lit. N.,il quale discende, imboccandosi in un vallone grande, da' Padri chiamato il vallone della Camarda, e dall' Università della Lama: Ci attesta, che per lo fondo di detto valloncello vi passa una via, che viene da Bemalda, notata in pianta colla lit. E., la qual via da' Padri chiamasi la Carrara della Rena, e da' Bernaldesi così il vallone, come la via chiamasi il Vuccolo della lama delle vigne. Confessa parimente esservi in detto luogo molti tronchi d' olive selvagge, per le quali credono i Padri verificarsi I' oliveto dell' Arciprete di Bernalda fol. IOI., & a terg. proc. relation.
Ma quì bisogna notare, che la mancanza del termine lapideo non dee recare alcuna meraviglia, perche nella reintegrazione dell' anno 1570. si descrisse essere signum marmoreum, licet non durum. Se tuttavia fosse esistente, stante il passaggio di un secolo, ed anni 73., sarebbe apogrifo. Dobbiamo adunque andare in traccia delle altre circostanze descritte nello stromento dell' anno 1520. Queste tutte vi sono, il valloncello, la CaiTara della Rena, il vallone di Camarda, e I' oliveto, come riferisce il detto Maanifico Tavolario loc. citat. Il dubbio a nostro credere, che vi è rimasto, riguarda la denominazione de' luoghi: se la via si chiami Carrara della Rena, e se il vallone grande sia il vallone detto della Camarda. Quando si liquidassero queste due denominazioni, tutte le circostanze descritte nello stromento dell' anno 1520. si verificarebbero in questo luogo, additato in pianta colla litt. D.
Per la denominazione della Carrara della Rena conviene riflettere, che la parte vuol prendere volontariamente un' abbaglio. Crede, che questa debba essere una strada arenosa: ma non è vero, poichè così nello stromento dell' anno 1520., come nella reintegrazione dell' anno 1570. non si dice giusta la Carrara dell' Arena, ma ben vero juxta Carraram della Rena: sicche era un nome applacito, era un nome di contrada e non già un nome, con cui si significava una strada effettivamente arenosa; tantopiù, che in detti stromento, e decreti discorrendosi con lingua latina, era molto improprio mescolarci la lingua Italiana, qualora additar si doveva una strada effettivamente arenosa. Allora si prattica nel discorso di lingua latina traponere qualche parola italiana, qualora si tratta di spiegare una denominazione di contrada introdotta dal volgo, la quale d' ordinario non si ritrova tra le voci latine. Essendo adunque la Carrara della Rena denominazione di contrada: non perche non vi si ritrova arena; non debba credersi, che quella strada anticamente si fosse chiamata Carrara della Rena. E' vero, che presentemente non abbiamo documenti bastevoli per provare, che quella strada si chiamasse la Carrara della Rena, con tuttocciò trattandosi di cose antiche, bisogna ricorrere alla dottrina di Bartolo nella I. demonstratio ff. de condit., & demonstrat., in cui insegna, che a provare l'identità della roba, non fa duopo verificare tutti i confini, ma bastano due soli. Nel caso presente si verificano la esistenza dell'olive, del valloncello, e del vallone grande della Camarda: Queste circostanze visibili suppliscono la notizia perduta di tale carrara Mans. tom. 10. conl 105. n.9. ivi ; Nibil refert, quod aliquis ex conrinibus non concordet, hoc n.accidit ob temporis antiquitatem,in quo saepc solent rerum dominio variari, & ideo in tanto temporis cursu sufricit, quod duae deinonstrationes concurrant, uti Bart. in I. demonstratio falsa num.24.ffde condit.,& demonstrat. Menoch. conl 409. num.84. Decian. respons. 17 num. 18, lib. 3, Rot. Roman. decis. 575. num. 3.4. part. 5. recent. etiamsi una demonstratio sit generalis, alia vero particularis, Rota dec. 611. num. 22., & 23. t. 3. par. 4. recent.
Nè giova, che la Università ha chiamato Fol. 166r in dubbio, che un tal vallone abbia questo nome: ma su di questo particolare la Università niega una verità manifesta. Confessa ella nella vicinanza dell' Avenella esservi già il vallone detto della Camarda, ma crede essere quello segnato in pianta litt. O., a cui li Padri danno il nome di vallone di S.Giovanni. La verità, che ocularmente si osserva, si è, che questo ultimo vallone passa vicino alla Cappella di S. Giovanni, signato in pianta detta litt. 0, ed affatto non tocca il territorio della terra di Camarda, seu Bernalda. L' altro vallone che da' Padri chiamasi il vallone di Camarda,è quello che, sta vicino, ed in territorio di Bemalda, anticamente detta Camarda, come dalla Pianta.
Innoltre nello stromento dell' anno 1515. presentato dalla Università di Bernalda, della transazzione passata tra la medesima, e la Università di Montescaglioso, si leggono i di loro confini, tra quali si dice fol.42.proc.curr.ivi; discende al vallone di Camarda, e per detto vallone sempre ascende per lo currituro di detto vallone per fin' allo passo dell' inchiantatore, e da detto passo traversa la via che va a serra vetrana, e fino all' ultimo di detta terra. Il termine dell' inchiantatore vedesi situato in pianta litt. k. fol. 51. a. t. proc. relat. la di cui denominazione si attesta dalla Università fol. 66. proc. relat. Il vallone, che da' RR. PP. chiamasi di Camarda è quello che dal luogo, in cui S' imbrocca il detto valloncello situato in pianta lit. D., ascende all' inchiantatore, donde si va alla via di S. Maria della Vetrana, come dal vallone designato in pianta vicino alla litt. N. sino alla litt. k. Adunque questo vallone additato dal Monistero è il vallone della Camarda. E però non si può difficultare, che questo vallone grande designato in pianta vicino alla litt. N. ed k. sia il vallone di Camarda.
Si aggiunga, che vicino a questo termine, segnato in pianta lit. D. si osserva il territorio chiamato Torrone. Su questo territorio fin dall' anno 1643. nel giudizio vertente tra gli utili Padroni delle Terre di Montescaglioso e Bemalda, ad istanza del Monistero, che come padrone diretto ne pretendeva le decime e le coverture, fLi dal Regio Consigliere D. Francesco Savio ordinato il sequestro, il quale fu rinnovato nell'anno 17 1 0. dal fu Consigliere D. Benedetto Valdatari fol .... proc.curr. Perche I' oliveto delineato in pianta lit. D. era parte del territorio di Torrone, era in quel temporedditizio al Monistero; sicchè non solamente si verificano l'altre parole dello stromento,de quibus reddit praedieto Monasterio; ma anche le parole della I. Il. ff. rin. regund. In rinalibus quaestionibus census authoritas ante litem incobatam ordinatim sequenda.
Se è così, verificansi tutte le circostanze descritte nel terzo termine lapideo additato dallo stromento dell' anno 1520. Ocularmente si osservano alcune olive, il valloncello, che s' imbocca al vallone della Camarda, e che il territorio era redditizio al Monistero, e da queste circostanze si deduce, che la strada additata in pianta lit. N. sia la Carrara della Rena, la quale unendosi già con quella strada, a cui la Università dà nome di viocciola arenosa, come si crede dalla pianta; anche per questa ragione può meritare un tal nome: Tanto più, ch' essendosi con chiarezza dimostrato, ch' il secondo termine lapideo, additato dal detto stromento dell'anno 1520., sia quello posto nel capo del vallone nel luogo detto i Tre Titoli, e dimostrandosi nel capit. 2., che le sopradette circostanze affatto non si possono verificare nel luogo segnato in pianta lit. M., additato per terzo termine dalla Università di Bernalda; ne siegue per necessità indispensabile, che questo luogo segnato lit. D. sia il luogo, in cui anticamente fu riposto il terzo termine marmoreo, licet non durum.
Da questo terzo termine cammina la nostra confinazione fino al quarto termine lapideo segnato in pianta lit. E. Questo è quel termine riconosciuto d' ambe le parti per tale; e qui cessa Fol. 166v. la controversia; come anche I' attesta il Tavolario fol.107. proc. relat. E però essendo questo indubitato, da detto terzo termine segnato in pianta lit. D. a questo termine segnato lit. E. per linea retta dee tirarsi la linea.
Resta ora a discorrere di quella linea, additata da detti RR.PP. prima dell' accesso di detto Tavolario. Ella è uniforme alla linea già descritta,sino al capo del vallone nel luo-o detto li Tre Titoli. Dal luogo detto li Tre Titoli questa nuova linea si tira per directum anche verso Borea, e col tratto de' passi 255. si giunge a detto quarto termine se-nato in pianta lit. E. fol. 45. process. relat; onde resta in beneficio della Università di Bernalda tutto quello territorio di color musco chiaro di figura triangolare, siccome si dice nella sua conchiusione dal Magnifico Tavolario fol.102.proc.relat. Dalle cose sinora dette apparisce, che nel capo del vallone nel luogo detto li Tre Titoli vi sia il termine lapideo col merco del Real Monistero, segnato lit. C. , e che questo sia vero termine della difesa dell' Avenella. Questo quarto termine segnato lit. E.è approvato da ambedue le parti: E' verissimo che quello è secondo, e questo è quarto termine, onde mancherebbe il terzo. La Università si lusinga, che il terzo non sia quello additato dal Monistero lit. D. Che assi a fare? A tutti è nota la regola, che debba tirarsi la linea da un termine all'altro,cioè dal secondo al quarto: Una cordula trahenda erit ab uno lapide ad alium per directum. cosi. Monte de fin. cap. 18.n. 2. Mans. tom. 8. cons. 682. num. 5.
Si aggiunga, che questa confinazione, additata avanti il Sig. Cons. Scassa, dal primo termine signato lit. A. è quasi perfettamente retta non solo sino al quarto, ma parimente sino all' ultimo termine delineato nella pianta, come si vede da' termini Fol. 167v.
Dalla pianta apparisce, che il corso sinistro del vallone porta al luogo detto Tre Titoli, ed al secondo termine lapideo; sicchè questo testimonio anche viene a confessare il secondo termine della nostra odierna confinazione, anzi I' intiera confinazione: poichè, siccome di sopra dissimo, che qualora resta provato il secondo confine nel capo del corso sinistro; per necessità dee tirarsi la linea de'confini al terzo termine lapideo. Or e un sol testimonio plene probat contra producentem, Rota post Card.de Luca lib. 3. tom. 4. decis. 49. n. 7. Grat. discept. forens. cap. 765. num. 58. Masca rd. de probat. conclus. 1241. num. l., Staib. res. 54. num. 21.; quanto più due testimoni dalla Università prodotti ? Quanto più perchè uniformi alla disposizione di tanti nostri testimoni, che deposero de causa scientiae, & de facto proprio ?
Tra questi confini i riferiti testimoni hanno deposto gli atti possessivi, come sono il pascolo, i pegni fatti da' Guardiani contro di coloro, che senza licenza de' PP. v'entravano,1 e pagliara, o sieno le guardiole sistenti nella linea tra il luogo detto i Tre Titoli, ed il quarto termine sito nel luogo nominato il Fronte della pietra fol. 89. & seq. artic. 6. 9. & 10. process. summar. inform. Che altro per una chiara giustizia si desidera ? Lo stromento del 1520, ed il possesso concordemente già dimostrano esser vera la confinazione additata dal Regal Monistero: Ma per maggiore chiarezza diamo un'occhiata alla confinazione,che la Università s' ha figurata a suo favore.

Torna ai contenuti